In una virtuale, quanto impossibile, classifica delle chiese più belle della Toscana, sul podio trovaremmo con ogni probabilità il Tempio di San Biagio a Montepulciano.
E’ una chiesa cattolica a tutti gli effetti, ma la purezza delle sue forme classiche, ottenuta dall’intersezione di varie forme geometriche (cubo, rettangoli, coni, semisfera, triangoli) la fanno assomigliare a un edificio antico, pagano.
L’architetto è uno dei grandi: Antonio da Sangallo il Vecchio, noto anche come ingegnere militare e come scultore.
La chiesa risale al 1518-1540 circa, quando Montepulciano era sotto Firenze. Fiorentino è l’architetto e fiorentino è anche il promotore, papa Leone X, al secolo Govanni de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico. In gioventù egli aveva avuto come precettore privato l’insigne poeta umanista Agnolo Ambrogini da Montepulciano, detto il Poliziano. In nome di questo legame affettivo il papa accondiscese alla richiesta della comunità di erigere una nuova chiesa alle porte del paese, poichè in quel sito si manifestavano dei fatti miracolosi.
Il contesto dove sorge la chiesa è paesaggisticamente notevole: la spianata erbosa si affaccia sul punto di confluenza fra la Val d’Orcia e la Val di Chiana. Sul crinale opposto si vede Montefollonico. In quel sito sorgeva in epoca altomedievale un’antica pieve, caduta in completa rovina. Restava soltanto, fra la vegetazione incolta, un tabernacolo devozionale con frammenti di un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino e San Francesco di scuola senese, attribuito al Maestro di Badia a Isola, allievo di Duccio di Buoninsegna.
A inizio ‘500 la popolazione rurale cominciò a notare che la Madonna dipinta apriva e chiudeva gli occhi. Gli animali si inginocchiavano davanti ad essa e i malati riscontravano guarigioni miracolose…il luogo era dunque un santuario, cioè un luogo dove si è manifestata la divinità.
La comunità chiese alla città dominante di poter erigere una chiesa, grazie anche alle molte elemosine lasciate dai pellegrini di passaggio.
Il Sangallo si sbizzarrì realizzando il suo capolavoro: un edificio a pianta centrale, a croce greca, in caldo travertino tufaceo delle cave di Sant’Albino. Ai lati della facciata principale aveva previsto de torri campanarie, di cui solo quella di sinistra è stata compiuta. L’intero edificio mostra nei fregi e nei capitelli i tre ordini classici, dorico (o in questo caso tuscanico), ionico e corinzio. L’interno è di sobria eleganza.
Oltre alla chiesa, la cui cupola ha perso le originali tegole smaltate colorate, il Sangallo progettò anche la canonica e la cisterna, dando vita a un vero e proprio complesso urbanistico collocato in un contesto semi-rurale unico. A questo si aggiunge il bellissimo viale di cipressi dedicato alla memoria dei caduti poliziani della Grande Guerra.
Una curiosità: nel 1927 l’architetto statunitense Henry Shepley si ispirò al doppio ordine architettonico della canonica del Sangallo per progettare i quattro lati della corte del museo Fogg all’Università di Harvard, nel Massachussets, su cui recentemente è intervenuto Renzo Piano con una copertura in vetro. Vi propongo un itinerario guidato a Montepulciano sui luoghi del Sangallo, che qui ha realizzato anche le mura, alcuni palazzi e un inusuale crocifisso ligneo. Tempo suggerito: 2 ore