La Val d'Elsa:
San Gimignano, Colle Val d'Elsa, Monteriggioni
Tre borghi fortificati, fra Siena e Firenze. San Gimignano, icona della città toscana medievale, oltre alle famose torri di pietra presenta delle bellissime chiese ricche di affreschi e sculture, prima fra tutte la Collegiata, dove la migliore arte senese incontra quella fiorentina. Da non perdere la Pinacoteca nel Palazzo Comunale, con salita sulla Torre Grossa, e la Spezieria di Santa Fina. Colle Val d'Elsa, patria di Arnolfo di Cambio, tranquilla e silenziosa, offre un ricco repertorio di palazzi rinascimentali e chiese interessanti. La posizione strategica sul fiume Elsa ha favorito nei secoli dapprima l'industria della carta, e più recentemente quella del cristallo, di cui la città è produttrice leader a livello internazionale. Un tocco di contemporaneità: nel 2000 l'architetto Jean Nouvel è intervenuto su alcuni edifici della città coordinando un équipe di artisti contemporanei. Monteriggioni, castello in forma di corona di torri, fu costruita nel 1215 dai senesi come baluardo di protezione verso Firenze. Per indagare la Val d'Elsa, suggerisco anche i monumenti della parte antica di Poggibonsi: i resti archeologici della scomparsa Poggio Bonizio, la basilica di San Lucchese, la Fonte delle Fate, la fortezza di Poggio Imperiale, e una puntata al borgo di Casole d'Elsa, con la Collegiata, il piccolo museo e le installazioni di arte contemporanea.
Il Chianti:
castelli, borghi, vigneti e leggende
Forse il più misterioso fra i territori senesi, il Chianti evoca un fascino antico. L'etimologia pare derivare dall'acqua, di cui la regione è ricca, anche se oggi è sinonimo di ottimo vino. E' un territorio unico, situato nel cuore della Toscana, costituito per un terzo di vigneti, e per due terzi da boschi situati su basse montagne, e punteggiato da innumerevoli castelli e minuscoli villaggi fortificati di orgine etrusca. I capoluoghi del cosiddetto “Chianti classico”, Gaiole, Radda e Castellina in Chianti, costituivano nel Medio Evo i terzieri della potente alleanza militare filofiorentina denominata la Lega del Chianti. Da sempre terra di passaggio, il Chianti conserva tradizioni e leggende, come quella del Gallo Nero, diventata marchio del celebre vino, e quella del fantasma di Bettino Ricasoli, signore del castello di Brolio. Visiteremo borghi, castelli, abbazie, giardini privati, degustando l'oro rosso famoso in tutto il mondo.
La Montagnola. Magnifici giardini, pievi romaniche e chiostri incantati
Territorio ricco in passato di giacimenti minerali e cave di marmo, e oggi fra i meno esplorati di quelli in provincia di Siena, la Montagnola riserva incredibili sorprese. L'arte romanica si è espressa con fantasia nelle pievi di Ponte allo Spino, residenza estiva dei vescovi senesi, di Rosìa, di Pernìna e di Marmoraia, come anche nell'intimo chiostro privato dell'abbazia di Torri, con tre ordini in stili diversi e un variegato repertorio di capitelli figurati. Numerose sono le ville dell'antica aristocrazia senese nascoste fra i boschi e i campi di terra rossa. Su tutte, quelle di Celsa e di Cetinale, corredate da magnifici parchi e giardini all'italiana disegnati da architetti di primo piano del Rinascimento e del Barocco per stupire gli ospiti di ieri e di oggi.
L'abbazia di San Galgano e la spada nella roccia
Isolata fra le lande boscose orientate verso la Maremma, l'abbazia cistercense di San Galgano con il tetto di cielo è una meta irrinunciabile per ogni viaggiatore curioso. La visita comincia dalla rotonda romanica di Montesiepi, dove nel 1180 il cavaliere Galgano Guidotti, folgorato da una visione dell'arcangelo Michele, piantò la sua spada nel terreno e ne fece la sua croce, diventando un eremita. Dopo la sua morte la comunità monastica si accrebbe e fu fondata a valle l'abbazia, raggiungibile lungo un breve sentiero di campagna. L'itinerario continua nel borgo di Chiusdino, città natale di Galgano, con la sua casa-museo che ospita cimeli preziosi, fra cui lo splendido reliquiario della testa, capolavoro dell'oreficeria senese del Trecento.
Le Crete:
Asciano e Monteoliveto Maggiore
Territorio fra i più panoramici ed emozionali della Toscana, è attraversato dalla poetica Via Lauretana, diretta al santuario di Loreto, nelle Marche. Strade bianche di crinale, viali di cipressi e colline punteggiate da case coloniche hanno ispirato i pittori nel corso dei secoli, in particolare Giovanni di Paolo, un protagonista del rinascimento senese. Consiglio una tappa ad Asciano, capoluogo delle crete, con visita al piccolo ma preziosissimo museo di Palazzo Corboli. Esso contiene una collezione di tavole a fondo oro e statue lignee provenienti dalle chiese del circondario, e un misterioso ciclo di affreschi di ispirazione orientale. Da non perdere una visita guidata all'abbazia di Monte Oliveto Maggiore, casa madre dell'ordine benedettino olivetano, fondata nel Trecento da San Bernardo Tolomei e arricchita fra '400 e '500 da splendidi capolavori. La chiesa custodisce gli stalli del coro intarsiati con illusioni ottiche nel 1500 dal monaco Giovanni da Verona. Gli affreschi del chiostro maggiore illustrano la vita di San Benedetto da Norcia, ispiratore di ogni regola monastica occidentale, interpretata da Luca Signorelli e Antonio Bazzi detto Il Sodoma, due protagonisti del Rinascimento del centro Italia. La biblioteca, la sala capitolare, il refettorio, le antiche cantine sono aperte alla visita. Per concludere, una tappa al borgo di Chiusure.
La Val d'Arbia:
Murlo e Buonconvento
Il piccolo villaggio di Murlo è diventato famoso per un esperimento scientifico, che ha dimostrato che i suoi abitanti mantengono lo stesso DNA degli antenati etruschi. Negli anni '60 del secolo scorso, un'equipe di archeologi americani ha portato alle luce i resti di una dimora principesca etrusca, bruciata, ricostruita, quindi abbandonata da una importante famiglia in fuga. Nel piccolo museo archeologico possiamo ammirare i resti del tetto, sorprendentemente simili a quelli dei nostri giorni, ma con singolari statue di terracotta dai grandi cappelli, posti a difesa del luogo. Nel punto di confluenza fra i fiumi Ombrone e Arbia sorge la cinta muraria di Buonconvento, eretta dai senesi e diventata luogo di mercato. Al suo interno, da non perdere la visita al delizioso museo di pittura medievale e rinascimentale, all'interessantissimo Museo antropologico della Mezzadria, e una passeggiata alla scoperta dei villini in stile Liberty.
La Val d'Orcia.
San Quirico, Bagno Vignoni, Radicofani, Castiglion d'Orcia
Patrimonio dell'Umanità dal 2004 per il suo tessuto paesaggistico mantenuto intatto dagli agricoltori, la Val d'Orcia è il paesaggio toscano per eccellenza, dominato dalla mole dolce del Monte Amiata. I suoi cinque capoluoghi sono tutti da visitare: Pienza, per la piazza a misura duomo voluta dal papa Pio II. San Quirico d'Orcia, per le chiese romaniche, gli Horti Leonini, primo esempio di parco pubblico risalente al Cinquecento, e il palazzo Chigi, degno di un papa. Montalcino, per la rocca senese, il palazzo dei Priori e la vicina abbazia di Sant'Antimo, il maggior esempio di edificio romanico in Toscana. Castiglion d'Orcia e Radicofani hanno imponenti fortificazioni e belle chiese. Le piccole frazioni di Montichiello, Bagno Vignoni, Bagni San Filippo, si prestano per una sosta gastronomica o un bagno nelle calde acque termali. Imperdibile una visita ai giardini di Villa La Foce.
Le combinazioni di itinerari, da effettuare in più giorni, sono molteplici.
Le combinazioni di itinerari, da effettuare in più giorni, sono molteplici.
Pienza.
Da Corsignano a Pio II
Nel borgo di Corsignano, affacciato sulla Val d'Orcia, nacque nel 1405 Enea Silvio Piccolomini. Letterato, diplomatico e pontefice, egli volle rifondare il suo villaggio natale come una nuova città del Rinascimento. Disegnò personalmente la piazza, definita dagli studiosi ideale e a misura d'uomo, con la cattedrale, il palazzo Piccolomini e i palazzi dei cardinali. A Pienza arte, storia e paesaggio si fondono in un equilibrio perfetto. Vi propongo una visita approfondita, che illustra anche il prima e il dopo Pio II, dalla pieve romanica di Corsignano, fuori dalle mura, agli sforzi fatti dal conte Silvio Piccolomini a inizio Novecento per riportare in vita il sogno dell'illustre antenato. La conoscenza del territorio di Pienza non è completa senza una tappa nell'affascinante frazione di Monticchiello, fortezza di frontiera.
Montepulciano e la Val di Chiana senese
La cosiddetta Perla del Cinquecento vanta un'origine etrusca. L'itinerario può cominciare all'esterno del centro storico, dal Tempio di San Biagio dell'architetto Sangallo, splendida chiesa cinquecentesca a pianta centrale, per continuare nella chiesa di Sant'Agnese, compatrona del borgo, e lungo il corso che cambia nome più volte. Su di esso, in salita si affacciano bellissimi palazzi e chiese di stili diversi. In cima, piazza Grande con la cattedrale dalla facciata incompiuta, i palazzi Contucci e Nobili Tarugi, dell'architetto Sangallo, e il Palazzo Comunale, che riproduce in miniatura il Palazzo Vecchio di Firenze. In effetti Montepulciano era una piccola Firenze, come si può capire anche da una visita al museo civico, che contiene fra i molti tesori una collezione di ceramiche robbiane. Da non perdere la visita ad una o più cantine ricavate nei sotterranei degli antichi palazzi. Non lontani da Montepulciano ci sono altri interessanti borghi meno conosciuti ma ricchi di storia e di opere d'arte, come Montefollonico, Torrita di Siena, Sinalunga, Trequanda e altri.
Gli Etruschi.
Tour archeologico
I nostri antenati Etruschi amavano la musica, il teatro, l'arte e il vino. Erano grandi ingegneri idraulici e raffinati orafi. La donna godeva della stessa considerazione dell'uomo in ambito politico, militare e culturale. La grande civiltà etrusca, riemersa fra Sette e Ottocento dal drenaggio della palude della Val di Chiana, continua a restituire straordinarie sorprese grazie a scavi recenti. A Chiusi, una delle capitali settentrionali della confederazione, è d'obbligo una visita al Museo Nazionale, il cui fiore all'occhiello sono i vasi canòpi dalle sembianze antropomorfe. Il Museo Civico ospita la collezione più ricca al mondo di lapidi iscritte, e la strada che scende verso il lago attraversa una necropoli in cui è possibile calarsi nelle tombe originali. Chiusi vanta anche due affascinanti catacombe cristiane. A Chianciano Terme si visita il Museo delle Acque, con i resti di un tempio dedicato a una divinità legata al culto termale. A Sarteano, oltre al castello medievale e alla collezione di dipinti raccolti nella chiesa di San Martino, suggerisco di fermarsi al piccolo museo archeologico, dove è ricostruita la tomba dipinta della Quadriga Infernale, scoperta in anni recenti. A San Casciano dei Bagni sta riemergendo dall'oblio millenario e dalle calde acque termali un santuario di età ellenistica fra i più importanti d'Europa, con il suo tesoro votivo.
I tesori del Monte Amiata
Montagna d'origine vulcanica sacra a Tinia, maggiore divinità etrusca, l'Amiata domina il paesaggio della Toscana meridionale con la sua cima arrotondata. Il paese di Abbadia San Salvatore è sorto intorno alla mole severa dell'abbazia benedettina omonima, fondata nell'VIII secolo dal re longobardo Ratchis e caratterizzata da una facciata romanica a due torri. All'interno, la cripta dalle colonne tutte diverse, un crocifisso ligneo del XII secolo e gli affreschi dei pittori Nasini, originari della zona. A pochi passi, il borgo storico in pietra scura con gli architravi delle case decorati con simboli intagliati nella pietra. La visita al museo della Miniera regala delle emozioni. Il paese di Piancastagnaio si snoda attorno alla massiccia Rocca aldobrandesca e offre vestigia di un passato importante, come il palazzo Bourbon del Monte e il santuario della Madonna di San Pietro. Una curiosità è data dal cosiddetto “Piatto delle Streghe”, nel giardino adiacente, fontana monolitica oggi semiabbandonata. Da non perdere una puntata a Santa Fiora, per vedere la chiesa delle sante Flora e Lucilla, con una collezione di robbiane, il ghetto, e la bellissima peschiera alla sorgente del Fiora.
Arte e vino
La provincia di Siena vanta un record di vini pregiati, ben cinque insigniti del marchio DOCG e identificati con i rispettivi territori di produzione. Essi sono il Chianti Classico, brevettato dal barone Bettino Ricasoli nel XIX secolo e prodotto nei comuni di Gaiole, Radda e Castellina in Chianti. Il Chianti Colli senesi, prodotto sulle colline alle porte della città. La Vernaccia di San Gimignano, regina dei bianchi, era conosciuta e commerciata fin dal XIII secolo in tutta Europa lungo la via Francigena. Il pregiatissimo Brunello di Montalcino, anch'esso codificato a fine Ottocento, conta oggi oltre duecento aziende di produzione, tutte nel territorio comunale omonimo che dal capoluogo scende verso la Val d'Orcia o verso il mare. Non da meno il Nobile di Montepulciano, definito nel '600 da Francesco Redi “d'ogni vino il re”. Attorno a questi vini ci si può sbizzarire nel combinare itinerari di arte e degustazioni. Non solo di vino ma anche di altri pregiati prodotti tipici, quali il formaggio pecorino, i salumi, il miele, lo zafferano, la pasta artigianale, le ricette contadine.
La Val d'Elsa:
San Gimignano, Colle Val d'Elsa, Monteriggioni
Il Chianti:
castelli, borghi, vigneti e leggende
La Montagnola.
Magnifici giardini, pievi romaniche e chiostri incantati
L'abbazia di San Galgano e la spada nella roccia
Le Crete:
Asciano e Monteoliveto Maggiore
La Val d'Arbia:
Murlo e Buonconvento
La Val d'Orcia.
San Quirico, Bagno Vignoni, Radicofani, Castiglion d'Orcia
Pienza.
Da Corsignano a Pio II
Montepulciano e
la Val di Chiana senese
Gli Etruschi.
Tour archeologico
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Arte e vino
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